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Elisabetta d’Austria e il cibo: una relazione complicata

L’Imperatrice Elisabetta d’Austria aveva un rapporto ambivalente con il cibo: lo amava e allo stesso tempo cercava di non lasciarsi sopraffare da esso.

Ma quali erano le preferenze e le abitudini alimentari dell’imperatrice per antonomasia?

Sono sempre stata molto interessata alla storia asburgica, tanto che al liceo il mio professore di francese mi aveva soprannominata «Donna Mitteleuropa»!

Quando frequentavo la SSLMIT di Trieste, le mie coinquiline e io avevamo addirittura incorniciato e appeso una foto di Francesco Giuseppe nel corridoio dell’appartamento dove vivevamo, sostenendo che in una vera casa triestina doveva essere presente un ritratto dell’imperatore…

Il mio primissimo incontro con la «Principessa Sissi» risale però ai tempi delle medie: sfogliando una delle riviste di antiquariato di mio padre mi era subito balzato alla vista il suo celebre ritratto dipinto da Franz Winterhalter.

Oltre alla bellezza romantica dell’imperatrice, avvolta in un sontuoso abito bianco di Worth (il nec plus ultra dell’eleganza parigina di allora), a colpirmi era stata la sua acconciatura con le stelle di diamanti di Köchert, gioielliere di corte viennese ancora oggi in attività.

Negli anni avevo poi continuato ad approfondire la mia conoscenza del personaggio storico leggendo tutte le biografie che ero riuscita a scovare, soprattutto durante i miei viaggi in Austria.


Una golosa molto attenta alla linea


Nata il 24 dicembre 1837 a Monaco, durante la sua infanzia Elisabetta aveva amato i robusti piatti della tradizione bavarese. Fu solo a partire dai 20 anni, dopo tre gravidanze in quattro anni, che iniziò a controllare maniacalmente la propria alimentazione, arrivando anche a pesarsi più volte al giorno.

L’imperatrice temeva di ingrassare a ogni boccone e, una volta stabilita la sua dieta, il menu prevedeva ben pochi alimenti. Siccome all’epoca le conoscenze in materia non erano certo molto avanzate, si era attivata nella ricerca, arrivando a sottoporsi a regimi assurdi e a estenuanti programmi sportivi.

Quando a suo avviso mangiava troppo, correva ai ripari cibandosi unicamente di latte e arance. A volte faceva diete a base di limoni, uva o spinaci. Oppure si nutriva di latte e acqua minerale di Karlsbad (Karlovy Vary) per tre giorni o, ancora, di uova, caffè nero e roastbeef freddo.

Altri, orribili, alimenti «dietetici» erano una mistura di albumi crudi con sale o succo di carne di vitello cruda pressato al momento.

Sisi fu la migliore amazzone dei suoi tempi e quando cavalcava seguiva la dieta dei fantini allora in voga, costituita da Kraftsuppe (un brodo di carni miste molto ristretto) e due bicchieri di vino. Al meeting point si ritemprava infine con dei sandwich e, ancora, del vino.

Quando non era in sella, Elisabetta si dedicava a lunghissime marce a piedi in montagna o in luoghi impervi senza concedersi alcuna sosta, al massimo bevendo un po’ di latte o di succo d’arancia. Si cimentava inoltre nella scherma e seguiva una rigorosa routine di esercizi di ginnastica.

La sua dieta quotidiana era principalmente costituita da Kraftsuppe, uova, carne, latte, dessert e gelati. È impressionante constatare come non consumasse quasi mai frutta e verdura, fatta eccezione per le arance e poco altro.

Negli anni ’90 del XIX secolo aveva poi scoperto le virtù salutari del kefir.


Sisi e la convivialità


Tutti sanno che l’Imperatrice era fissata con le diete e lo sport, ma pochi sono a conoscenza del fatto che in realtà mangiava molto volentieri e con grande appetito, anche se unicamente in compagnia di pochi eletti, tra cui i suoi familiari bavaresi e il suo maestro di equitazione scozzese Bay Middleton.

Ad esempio, la nipote Maria Wallersee-Larisch così descriveva un suo pasto:

«In tarda serata la Zia Sisi, oltre al pollo arrosto, ha mangiato dell’insalata all’italiana, bevuto Champagne e divorato una notevole quantità di pasticcini.»

Ancora più sontuoso fu l’ultimo pranzo consumato da Sisi il 9 settembre 1898 nel castello della Baronessa de Rothschild a Pregny, nei pressi di Ginevra:

Petites timbales à l’Impériale (timballini all’imperiale)
Truite du lac du Bourget (trota del Lago di Bourget)
Filet de bœuf jardinière (filetto di manzo alla giardiniera)
Mousse de volaille Périgueux (mousse di pollame Périgueux)
Chaud-froid de perdreaux en Bellevue
(pernice in gelatina)
Crème glacée à l’hongroise (gelato rosso-bianco-verde)
Spongeade au citron (sorbetto al limone senza alcol)
Manqués au chocolat (tortini morbidi al cioccolato)

L’augusta signora aveva talmente apprezzato il menu da assicurarsi che la sua copia fosse spedita all’imperatore.

La sovrana non partecipava però ai pasti in compagnia dei parenti acquisiti austriaci né ai banchetti ufficiali, se non in rare occasioni.
Solitamente mangiava in solitudine e da questa regola erano esclusi soltanto Francesco Giuseppe e l’Arciduchessa Maria Valeria, la figlia prediletta.

Ad esempio, in occasione del banchetto in onore della prima visita ufficiale dell’Imperatore Guglielmo II di Germania, aveva sorseggiato solo del latte senza toccare alcuna pietanza.

Elisabetta adorava questa bevanda, una delle poche passioni che condivideva con il marito.
A Schönbrunn, nel Tirolergarten, aveva addirittura fatto installare una latteria e durante i suoi viaggi (soprattutto in Francia) era solita acquistare le mucche che riteneva migliori, facendole poi portare a Vienna.

Il latte fu inoltre l’ultimissimo alimento consumato dall’imperatrice poco prima del suo assassinio.

Il 10 settembre 1898, prima di lasciare l’Hotel Beau Rivage di Ginevra, se ne era fatta servire un bicchiere nella sua suite e lo aveva sorseggiato ammirando il Lemano, che tanto le ricordava l’adorato mare.


Sisi & Gelato


Le numerose fatture di celebri pasticcerie europee (Demel, Gerbeaud, Rumpelmayer…) testimoniano la predilezione dell’imperatrice per i dolci.

In occasione di un suo soggiorno a Zurigo Sisi descriveva in una lettera al figlio Rodolfo le delizie delle pasticcerie locali, dove insieme alle sorelle ingurgitava enormi quantità di cioccolata calda e torte alla crema.

I suoi dessert preferiti erano il guglhupf, la panna montata, il panettone, ma soprattutto il gelato (in particolare il sorbetto alla violetta), di cui consumava addirittura diverse porzioni al giorno.

Tra le pietanze salate amate da Elisabetta vi erano invece la torta di cipolle e la torta di formaggio, i croissant al prosciutto, i brezel, il pane Graham, le ostriche, le uova e la carne, che mangiava per lo più senza alcun contorno.

Come si può notare, Sisi aveva una vera passione per i cibi dalla consistenza morbida o cremosa.

Beveva volentieri anche il vino, dando la preferenza allo Champagne e ai vini da dessert, in particolare il Tokaij, l’Asti Spumante, il Madeira, il Marsala e il Porto.

Inoltre, da buona bavarese non lasciava mai Monaco senza fare una puntata all’Hofbräuhaus, dove – benché la birra non le piacesse poi più di tanto – faceva onore alle proprie origini scolando diligentemente un boccale da litro!


Un’influencer ante litteram?


Dal punto di vista odierno l’Imperatrice Elisabetta si nutriva in modo piuttosto malsano ed eccentrico. Di certo aveva un rapporto particolare con il cibo, ma non era anoressica come viene superficialmente definita (oltretutto, chi soffre di anoressia nervosa non ha una chioma folta, sana e lunghissima come la sua).

Molto conscia della propria immagine, tanto da non lasciarsi più fotografare dopo i 30 anni, era estremamente selettiva in fatto di abbigliamento, cura della persona e alimentazione.

Sicuramente vanitosa (altrimenti non sarebbe stata tanto glamourous!), Sisi si occupava del proprio aspetto fisico molto di più rispetto alle altre donne della sua epoca e del suo lignaggio.

Il fatto che il suo nome sia ancora oggi sinonimo di «principessa da fiaba» (malgrado la zuccherosa trilogia austriaca di Ernst Marischka… o forse anche grazie a essa) ha infine dato ragione ai suoi sforzi.

Elisabetta fu infatti una moderna icona di stile quando la fotografia era ancora agli albori ed era lei a decidere quali scatti (ritoccati) dovevano essere pubblicati e quali no.

La carismatica sovrana aveva definitivamente precorso i tempi, cercando di ridefinire il proprio ruolo anche attraverso il potere dell’immagine.

In questo senso lo sport e le diete le servirono per riguadagnare una certa libertà e il controllo sul proprio corpo, nel tentativo di sfuggire all’opprimente comfort zone offerta dalla corte di Vienna e di vivere in armonia con il proprio essere.

Queste tematiche di autorealizzazione e di emancipazione sono universali e sempre di attualità: si pensi ad esempio alle vicende di Meghan Markle, Duchessa di Sussex – tra l’altro anche lei molto interessata al cibo pur se in maniera completamente diversa.

È probabilmente proprio per questo che il personaggio di Elisabetta d’Austria, influencer (in)consapevole dal 1854, continua a esercitare il suo fascino anche sulle nuove generazioni.