Dite la verità: quando sentite pronunciare la parola «Svizzera» nella vostra mente iniziano a scorrere immagini di corni delle Alpi, forme di Emmentaler, prati verdeggianti con il Cervino sullo sfondo e mucche viola al pascolo (ehm, mi dispiace deludervi… in realtà il cioccolato in questione è tedesco).
Ma la Svizzera si può ridurre a questi cliché triti e ritriti? Siete sicuri di conoscerla davvero?
Vi siete mai chiesti poi che cosa sia la Swissness e quale importanza abbia nel settore della transcreation e della traduzione?
In questo post spiego inoltre perché gli elvetismi sono degni di rispetto, perché transcreare e tradurre per la Svizzera nasconde numerose insidie e perché la cultura elvetica non è sovrapponibile a quella dei Paesi vicini.
Ehi, la Swissness è una cosa seria!
La Svizzera è una Willensnation, una nazione nata dalla volontà: non ha né una lingua né una religione comuni, ma è unita da una spinta verso la libertà e l’autonomia.
Geograficamente incastonata tra Austria, Francia, Germania, Italia e Liechtenstein, la Confederazione Elvetica viene spesso paragonata a un’isola nel cuore dell’Europa dove però le influenze culturali e linguistiche dei Paesi vicini si fanno sentire eccome.
Il popolo svizzero si è sempre considerato come un Sonderfall, un caso particolare. In effetti le svizzere e gli svizzeri sono un popolo davvero speciale: fieri delle proprie tradizioni ma innovativi, riservati ma cortesi, coscienziosi, autentici, multiculturali, mai sopra le righe. Amano sottolineare la propria unicità, talvolta servendosi dell’origine locale come caratteristica distintiva.
In Svizzera si impara molto presto che correttezza, lungimiranza, puntualità, alacrità e affidabilità sono virtù auspicabili e che non è bene ostentare e vantarsi troppo di ciò che si è o di ciò che si ha.
Questi valori, che stanno alla base della Swissness, sono fattori importanti per il successo e l’eccellente reputazione dei prodotti e dei servizi svizzeri nel mondo.
Benché l’idea comune di Svizzera sia uno dei fondamenti del sentimento nazionale e l’identità del Paese sia costituita dai valori e dalla cultura elvetici, nella tradizione svizzera sono saldamente ancorati la diversità culturale e il plurilinguismo.
Con i suoi 26 Cantoni (no, non sono quattro!) e quattro lingue nazionali – tedesco, francese, italiano e romancio – la Svizzera è quindi un vero e proprio «caso speciale».
Un altro Sonderfall è rappresentato dall’italiano in Svizzera, lingua ufficiale nel Canton Ticino e nel Cantone dei Grigioni. Non possiamo dimenticare che si tratta dell’unico italiano con status di lingua ufficiale al di fuori del Bel paese (escludendo ovviamente Città del Vaticano e Repubblica di San Marino).
A volte considerati come strani o buffi dagli italiani, gli elvetismi non sono parole dialettali, bensì termini ed espressioni che fanno ufficialmente parte della lingua italiana. Essi rivelano molto a proposito della Svizzera italiana, del suo carattere e della sua storia spesso travagliata.
Attenzione: tradurre per la Svizzera non è così semplice come sembra
Tempo fa, su una rivista culinaria adattata dal tedesco e destinata alla Svizzera italiana avevo trovato delle perle come «cervellata» per «cervelat» (LA salsiccia nazionale svizzera!!!), «Mailänderli» per «milanesini» (dei tipici biscottini natalizi) e l’orripilante «fonduta» per «fondue».
Le prime due specialità fanno parte del ricchissimo Patrimonio culinario svizzero, mentre la fondue è una vera e propria tradizione e pratica sociale elvetica. È quindi chiaro che chi aveva tradotto non soltanto non aveva la più pallida idea di che cosa fossero questi emblemi gastronomici, ma che non si era neppure preoccupato/a di fare delle ricerche in rete.
Inutile dirlo, il risultato era stato tutt’altro che eccelso.
Fornire servizi di transcreation o di traduzione per la Svizzera non significa però inserire qua e là qualche elvetismo più o meno azzeccato o utilizzare glossari di terminologia ufficiale. Per poter comunicare in Svizzera con efficacia, specialmente in ambito pubblicitario e nel marketing, bisogna conoscere profondamente il carattere, il sistema politico e socioeconomico, gli usi, le consuetudini e la storia del Paese.
Inoltre non bisogna dimenticare il giusto tono. In questo caso non prestare la dovuta attenzione alle differenze tra la Svizzera e i Paesi confinanti equivale ad addentrarsi in un campo minato.
Per fare un esempio, nel tedesco di Germania l’uso dell’indicativo o dell’imperativo nelle richieste non è necessariamente considerato arrogante, mentre nella Svizzera tedesca viene di solito percepito come scortese.
Anche nella Svizzera italiana si preferisce utilizzare un tono più gentile, tranquillo e gioviale.
Nella vita quotidiana l’atteggiamento verso le altre persone è improntato alla cordialità, inoltre molti messaggi vengono comunicati indirettamente.
Spesso nei centri più piccoli si salutano tutti quelli che si incontrano per strada, conosciuti o meno. Nei negozi o al supermercato si ringrazia sempre, ci si scusa di frequente e si chiede il permesso quando si desidera ordinare qualcosa al bar o al ristorante oppure nel fare una domanda.
Probabilmente questo è dovuto al fatto che non si ama particolarmente ricevere né impartire comandi e, in linea generale, non si è inclini al comportamento gerarchico.
Anni fa, in occasione di diverse riunioni del Consiglio di amministrazione di una multinazionale svizzera, avevo accompagnato in veste di interprete il CEO di un’importante azienda italiana. Tra quest’ultimo e i suoi omologhi elvetici spiccava una differenza eclatante, quasi fantozziana: da un lato una rigidità senza sorrisi verso i «sottoposti», dall’altro un contesto lavorativo molto meno formale e gerarchie più piatte.
Come si può vedere, malgrado alcuni elementi comuni la Svizzera ha specificità piuttosto diverse da quelle dei Paesi che la circondano. In nessun caso queste possono essere ignorate.
Per riuscire a comunicare con successo in Svizzera è quindi fondamentale rivolgersi a chi conosce profondamente e vive ogni giorno la realtà elvetica in tutte le sue sfaccettature.
Come specialista in transcreation e in traduzione il focus sul target è per me molto importante. Il mio obiettivo è sempre quello di catturarne l’attenzione e di coinvolgerlo parlando la sua lingua. Ovviamente, per la Svizzera l’«italiano svizzero» rappresenta la scelta migliore.
Volete saperne di più? Avete bisogno di una transcreation o di una traduzione per la Svizzera? Allora contattatemi subito senza alcun impegno!